La via del Duomo
Duomo - Quadreria dei Girolamini - Chiesa di San Giorgio Maggiore - Chiesa di San Severo al Pendino - Palazzo Como - Museo Civico Gaetano Filangieri
L?itinerario ripercorre Via Duomo dall?incrocio con Via Foria fino a Piazza Nicola Amore. Si visita il Duomo di Santa Maria Assunta, luogo di culto cattolico pi? importante di Napoli, cattedrale dell'arcidiocesi metropolitana. Tra le pi? grandi basiliche della citt?, il Duomo ospita il battistero di San Giovanni in Fonte, il pi? antico dell?Occidente. La struttura, inoltre, ingloba la Basilica paleocristiana di Santa Restituta, voluta dall?imperatore Costantino e rimaneggiata in epoca barocca. Sicuramente di maggior suggestione ? la Cappella del Tesoro di San Gennaro che, oltre a custodire le reliquie ed il sangue di San Gennaro, ? uno dei gioielli universali dell'arte napoletana, ricca di marmi, affreschi, dipinti e altre opere d?arte dei migliori artisti dell'epoca. Si tratta sicuramente di uno dei monumenti pi? importanti del barocco napoletano seicentesco. Di non minore impatto ? la cappella del Succorpo, esempio di architettura rinascimentale databile tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Alcuni studiosi attribuiscono il progetto a Bramante, che si sarebbe recato in citt? su invito di Oliviero Carafa.Uscendo dal Duomo,? si pu? ammirare la Quadreria dei Girolamini e si pu? proseguire lungo Via Duomo fino alla Chiesa di S. Giorgio Maggiore, tra le pi? antiche in citt?. L'edificio religioso, infatti, fu costruito tra la fine del IV secolo e gli inizi del V secolo come chiesa paleocristiana e detta inizialmente "la severiana", perch? voluta dal vescovo San Severo di Napoli. Il nome attuale risale al IX secolo, in onore del guerriero martire nelle vicende in cui il popolo combatteva contro i Longobardi. Nel 1640 un incendio distrusse buona parte della chiesa, che venne ristrutturata grazie a Cosimo Fanzago che ne invert? l'orientamento. Subito dopo la Chiesa di S. Giorgo Maggiore ??la seicentesca Chiesa di San Severo al Pendino, opera di Giovanni Giacomo Di Conforto e con sculture di Girolamo D?Auria (1619). Proseguendo verso Piazza Nicola Amore si giunge al quattrocentesco Palazzo Como, sede del Museo Civico Gaetano Filangieri.